Terra e Cibo ha intrecciato un rapporto aperto con le comunità agricole locali disponibili/interessate alla riconversione delle coltivazioni verso produzioni non aggressive diverse dalla cerealicoltura estensiva.
Uno degli ambiti da riorganizzare è quello della frutticoltura, in particolare secondo criteri di agricoltura naturale.
Sul tema è stato aperto un confronto con vari esperti, destinato a tradursi anche in eventi pubblici ad hoc, in modo da fornire un supporto concreto agli agricoltori interessati.
All’interno della nuova comunità resiliente della terra e del cibo nell’Abbiatense ci sono esempi significativi di esperimenti di frutticoltura naturale.
Né mancano nuovi pionieri del recupero di un rapporto sano con la terra anche sul piano della produzione frutticola naturale.
Raffaele Grittini, per esempio, ha iniziato a gestire un appezzamneto di terreno prima votato alla cerealicoltura industriale, provando a introdurre tecniche e logiche di produzione biologica e – in generale – naturale.
Primo target? Installare un nuovo frutteto multivarietà del tutto privo di trattamenti chimici. Nelle campagne di Corbetta, sul finire dell’inverno sono state quindi piantate oltre 300 piante di frutta, di genere completamente diverso l’una dall’altra.
La conoscenza di questo sapere applicato ha un fascino notevole sul pubblico, soprattutto se si tiene conto che la maggior parte delle varietà coltivate sono antiche o rare.